Cos'è olmo campestre?

Ecco le informazioni sull'olmo campestre in formato Markdown:

L'Olmo campestre (Ulmus minor) è un albero appartenente alla famiglia delle Ulmaceae, diffuso in Europa, Nord Africa e Asia Minore. È noto anche con i nomi comuni di "olmo comune" o "olmo selvatico".

  • Descrizione: L'olmo campestre è un albero deciduo che può raggiungere un'altezza di 30-40 metri, anche se più comunemente si attesta sui 20-25 metri. Ha un tronco robusto e una chioma ampia e irregolare. La corteccia è inizialmente liscia e grigia, ma con l'età diventa fessurata e più scura.

  • Foglie: Le foglie sono alterne, ovato-lanceolate, asimmetriche alla base (una caratteristica tipica degli olmi), con margine seghettato e apice acuto. Sono di colore verde scuro e diventano gialle in autunno prima di cadere.

  • Fiori: I fiori sono piccoli, ermafroditi, di colore rossastro e compaiono in fascetti prima della comparsa delle foglie, all'inizio della primavera.

  • Frutti: I frutti sono samare, piccole noci alate, di forma ovale o ellittica, che maturano rapidamente e vengono disperse dal vento.

  • Habitat: L'olmo campestre predilige i terreni fertili, umidi e ben drenati, ma si adatta anche a suoli più poveri. Cresce in boschi di latifoglie, lungo i corsi d'acqua e nei campi.

  • Utilizzo: Il legno dell'olmo campestre è duro, resistente e flessibile, ed è utilizzato per la fabbricazione di mobili, pavimenti, utensili agricoli e per lavori di carpenteria. In passato veniva utilizzato anche per la costruzione di carri e ruote. La corteccia veniva usata per scopi medicinali e per la concia delle pelli.

  • Problematiche: L'olmo campestre è stato gravemente colpito dalla grafiosi, una malattia fungina introdotta accidentalmente in Europa nel XX secolo, che ha causato la morte di molti esemplari. La grafiosi è causata da funghi del genere Ophiostoma, trasportati da scolitidi (coleotteri del legno).

  • Conservazione: La conservazione dell'olmo campestre è un tema importante a causa della grafiosi. Si stanno conducendo ricerche per identificare e propagare esemplari resistenti alla malattia. Vengono anche incoraggiate pratiche di gestione forestale che favoriscano la rigenerazione naturale e la diversità genetica.